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Una storia medievale

Per tutto il Medioevo e parte del Rinascimento la principale occupazione di Firenze e Siena, le due più importanti città della Toscana, fu di farsi la guerra. Un conflitto che si concluse solo nel 1599 quando la Repubblica Senese, definitivamente sconfitta, cessò di esistere.

Selvole si trovava in prima linea, essendo a ridosso del Fiume Arbia, che segna il confine dell’Alto Chianti. Lo stesso fiume reso celebre da Dante Alighieri che lo definì “tinto di rosso” per il sangue versato nella battaglia di Montaperti combattuta nel 1260.

Attorno al 1200 facevano capo a Selvole circa 90 famiglie e vi abitavano oltre 300 persone. In seguito il castello fu distrutto e poi assegnato dalla stessa Repubblica Senese a un’importante famiglia della zona, i Malavolti, con l’incarico di ristrutturarlo e renderlo un avamposto difensivo. La proprietà di Selvole rimase alla famiglia dei Malavolti fino al 1969.

Da allora, è stata ristrutturata nella struttura attuale, con il castello che ora è una villa, e il complesso di tre edifici dell’agriturismo che accoglie i nostri ospiti.

La nostra storia

La proprietà è stata acquisita nel 1999 da Guido e Nobuko Busetto: la passione di Guido e Nobuko per il vino di qualità risale al tempo in cui vivevano in Francia, dove Guido è stato corrispondente per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore. Lì hanno entrambi studiato all’Istituto di Enologia dell’Università di Bordeaux. Dopo 25 anni di giornalismo attivo e una buona conoscenza della gestione della vigna e della cantina, acquistare un’azienda di prestigio e gestirla direttamente sembrò un passaggio naturale.

Venite a scoprire con noi il fascino di produrre vino nel Chianti Classico!

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